Bb: scritti dal black bloc
“Solo un gruppo di facinorosi senza nessuna progettualità politica…”. Isolare i violenti. “La polizia sapeva bene chi fossero ma non ha fatto nulla per fermarli…” Punire i violenti. “Vandali, teppisti di strada, se non addirittura ultras che non c’entrano nulla con la protesta…”. Fermare i violenti. “Infiltrati dalla digos e dai neofascisti per rovinare un cortero pacifico e far passare in secondo piano i contenuti politici della contestazione…”. Prendere le distanze dai violenti.
Da Seattle a Genova istituzioni e movimenti no global, media mainstrem e controinformazione, opinione pubblica e sinistra (post)rivoluzionaria, per la prima volta insieme a stigmatizzare il nuovo nemico pubblico del terzo millennio: IL BLACK BLOC.
Nel 2002, in uno scenario da caccia alle streghe o semplicemente da richiamo alle buone maniere, attraverso lo studio di testi come Io sono un Black Bloc (Derive Approdi – 2002), e di alcuni articoli apparsi sulla rivista libertaria Collegamenti woobly, il CDA raccoglie una serie di testimonianze dirette del Black Bloc in un opuscolo informativo intitolato: Bb. Scritti dal Black bloc.
A distanza di diversi anni, riproponiamo quel lavoro convinti che l’approccio con cui venne realizzato, nell’intento di superare mistificazioni e demonizzazioni mediatiche, così come altrettanto facili esaltazioni di un certo “antagonismo da concerto” (o da maglietta), sia del tutto valido anche oggi.